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MANIFESTO

per la creazione del prototipo

essere umano

olistico-autopoietico

lo stato di auto-consapevolezza che include la

scienza della coscienza e la coscienza della

scienza

e la sua naturale transmutazione,

l’ontos-sophos-logos della coscienza

e la

coscienza dell’ontos-sophos-logos,

PREMESSO CHE

-consapevolezza olistico-autopoietica-

  • 1. Abbiamo raggiunto un punto di fondamentale importanza nella presa di consapevolezza delle funzionalità dell’Io-psyché, della coscienza, innate e acquisite, attraverso cui abbiamo

creato la conoscenza

di cui disponiamo, possiamo affermare che, attraverso questa consapevolezza stiamo operando, per creare il prototipo

essere umano

olistico-autopoietico:

la trans-mutazione dell’attuale paradigma socio-politico, economico e culturale.

Stiamo percorrendo la lunga Via che conduce a questa creazione.

La conoscenza, la consapevolezza olistico-autopoietica, di cui disponiamo, deriva dalla capacità vissuta di trans-mutazione di eventi, anche sconvolgenti (guerre, pulizie etniche, terrorismi, crimini di stato…), che accadono da sempre e che continuano ad accadere, nonché dagli studi, dalle ricerche e dai vissuti d’avanguardia (scoperte scientifiche, stato Entanglement coscienziale, viaggi inter-stellari…), creatori, che accadono da sempre e continuano ad accadere. In questo quadro, si evidenzia l’esistenza di  stati opposti-complementari, da sempre creati dall’Io-psyché, dalla coscienza, ossia dal campo localistico e non locale, unitario, inscindibile, da cui ogni opposto-complementare, ogni dicotomia, ogni enantiodromia nasce. Si tratta della consapevolezza, attraverso cui creeremo

soluzioni per noi stessi, i nostri figli, le future generazioni.

-linea del destino-

  • 2. Stiamo creando

linea del destino innata e acquisita, di noi stessi, dell’Umanità,

dell’Universi di cui siamo parte,

integrante e inscindibile.

L’Io-psyché dell’Universi-parte, noi stessi, di cui stiamo parlando, è chiamato a creare l’auto-consapevolezza vissuta di che cosa sia la vita-autopoiesi che trova espressione anche sul Pianeta Terra, su cui operiamo  e in cui ci riconosciamo. Stiamo utilizzando l’avanguardia della consapevolezza complessiva raggiunta, derivante dalle esperienze, dalle azioni, dalle scoperte realizzate dagli Io-psyché dei nostri padri-madri, degli avi che integralmente assumiamo di trasmettere ai nostri figli. In quest’accezione, tale Io-psyché include la società globale, olistica, cooperante e creante e sta olos-direzionandoci verso ogni espressione della vita che riconosciamo nelle Parti-Universi, in noi stessi.

-Remissione della patologia di auto-aggressione-

  • 3. L’intenzionalità a conoscere in modo olistico, globale, che stiamo proponendo, è incoraggiante:

stiamo proponendo soluzioni alla perdita di senso e significati olistici ad esistere che moltissimi esseri umani riferiscono di avere.

Attraverso la presa di consapevolezza di talli significati, stiamo operando per

porre in remissione le azioni dell’Io-psyché che hanno determinato conflitti, discrepanze (…) tra esseri umani, tra parti-Universi.

La coscienza olistico-autopoietica sta evidenziando, in modo inequivocabile,

il ritardo di consapevolezza dei leader delle superpotenze e dei componenti dei governi di tutto il mondo che continuano ad investire migliaia di miliardi di dollari, di euro, nell’acquisto di armi e in organizzazioni obsolete e anacronistiche.

Infatti, le ultime scoperte sull’

entanglement coscienziale

(studi Sigmasofici)

e sull’

entanglement microparticellare

(studi della fisica quantistica)

evidenziano che l’Universi, di cui siamo parte, è un unico e inscindibile organismo vivente e che azioni aggressive, violente, di una parte sull’altra o azioni di difesa di una parte dall’altra sono,  di fatto,

una proiezione, un’auto-aggressione: la dimostrazione dello stato di scissione schizoide dell’Io-psyché dalla sua naturale scaturigine olistico-autopoietica.

Per tale motivo, proponiamo la formazione alla coscienza olistico-autopoietica, allo scopo di

porre in remissione quelle psico-patologie e quei ritardi di consapevolezza, scambiati per politiche di difesa, adottate da diverse nazioni.

Tale psico-patologia, evidenziata da molti Io-psyché, indica una non adeguata indagine scientifica, laica, olistico-autopoietica (realizzata al di fuori delle proiezioni religioso-spirituali) su che cosa sia la morte, lo stato coscienziale punto morte, ossia ciò che l’utilizzo di tali armi si prefigge di somministrare. Si assume di impiegare tali enormi disponibilità economiche a sostegno dell’eco-sistema, della conoscenza.

-Entanglement coscienziale-

  • 4. Essendo consapevole della propria scaturigine olistico-autopoietica, innata, delle proprie estensioni non localistiche, l’Io-psyché si individua e si riconosce come campo non scisso, non frammentato, unitario, che troviamo in ogni parte-Universi, in ogni essere umano che potrà porre in remissione le problematiche ecologiche, socio-politico-culturali, dello sviluppo, dell’esaurimento delle materie prime, del commercio mondiale, dell’innalzamento della temperatura (…). La coscienza olistico-autopoietica vede e include la complessità, la totalità e propone soluzioni integrali che utilizzino la ragione, la razionalità, riconoscendone la scaturigine in modo simmetrico, nella consapevolezza del campo istintivo-emozionale e dell’intuito, della sincronicità e dello stato di entanglement coscienziale, ossia facendole nascere dal Tutto è atomicamente e coscienzialmente legato e inscindibile che siamo,

l’Universi-parte, noi stessi.

-Pedagogia-psicagogia-

  • 5. La pedagogia-psicagogia olistico-autopoietica, che proponiamo,

porrà in remissione stati identificativi e fissati sulla separazione tra Io e Tu, tra soggetto e oggetto,

perché questa è la realtà esistente, a livello microstrutturale e non localistico. Tale consapevolezza transmuterà le consapevolezze riduzioniste e autoreferenziali, da cui proveniamo, facendole divenire olistiche, ossia lo stato da cui partecipare-osservare gli stati localistici, identificati e fissati patologicamente su se stessi.

-Principi attivi-

  • 6. La coscienza e la conoscenza olistico-autopoietiche evidenzieranno

l’innovativo modo di pensare, basato sui principi attivi di auto-determinazione-realizzazione, di auto-rigenerazione-guarigione, di auto-organizzazione, omeostatici, di creazione (autopoiesi) e di conoscenza da cui si evidenzierà il principio di auto-responsabilità.

Esprimere tali stati di coscienza è la 

dote genetica,

presente

nell’Universi-parte noi stessi,

si tratta di principi attivi innati e non  culturali, acquisiti dalla cultura. Metteremo a sostegno dell’acquisito, della cultura, della scienza, della filosofia, tali funzionalità per transmutare gli elementi discrasici costituenti ciò che denominiamo la civilizzazione.

Le tecnologie, lo stato ecologico del Pianeta, lo stato sociale del mondo (…), sono creazioni dell’Io-psyché ed è soltanto utilizzando consapevolmente i principi attivi che lo formano che possiamo applicarli all’edificazione simmetrica del culturale, dell’acquisito, in modo che

le forze olistico-autopoietiche, che hanno creato l’Universi, di cui siamo espressione, siano allo stesso modo edificatori dell’azione quotidiana, attraverso cui creiamo scienza, filosofia, conoscenza, organizzazione sociale.

Educarsi alla consapevolezza dei principi attivi che ci formano è la condizione necessaria che proponiamo,

per riconoscere la società globalmente, olisticamente interconnessa, simultaneamente funzionante, ponendo in remissione nazionalismi proiettivi e individualismi riduzionisti.

Si riconoscerà che ogni specifica identità, ogni diversità unica e irripetibile, che partecipiamo-osserviamo in natura, nasce dallo stato di funzionalità innate, localistiche e non locali, da cui ci evidenziamo. si tratta dell’

autonomia fusionale autopoietica

ossia del riconoscimento che ognuno, nel proprio acquisito, è differente da ogni altro:

autonomia,

ma nascente dallo stesso Universi e dalle stesse leggi innate che lo formano

fusionale,

e che tutto ciò è realizzato in modo autocreato,

autopoietica.

È questa consapevolezza che ci permette di conoscere

l’unità del molteplice

e i differenti strumenti musicali di un’orchestra. Sono i diversi colori  e le diverse morfologie, che ci fanno riconoscere l’unità d’insieme, la bellezza di un quadro, la differenziazione cellulare e le morfologie differenti, da essa create, che ci fa riconoscere l’unità del corpo, allo stesso modo in cui possiamo riconoscere l’essere umano rispetto all’Universi, da cui si evidenzia.

La diversità culturale dell’identità è, quindi, essenziale, ma va riconosciuta come emanazione di un organismo unitario, l’Universi-parte transfinito: sono opposti-complementari che nascono dal 

determinismo olistico-autopoietico, simultaneamente sensibile e sovrasensibile, localistico e non locale.

L’essere umano olistico-autopoietico, che stiamo creando, è basato sull’autonomia fusionale autopoietica.

Si assume che la consapevolezza globale dell’Universi-parte raggiunta sia l’elemento da porre a sostegno delle diverse etnie, culture. Per questi motivi, valorizziamo ogni tipo di diversità, di bios-diversità, per cui la globalizzazione, la visione olistica, non significa poche verità, uniformizzazione: le diverse culture e civilizzazioni saranno consapevoli della propria scaturigine universale non localistica, unitaria, ma pur sempre evidenziatrice di prese di consapevolezza sempre diverse e nuove,

intere regioni dell’Universi interiore ed esterno

sono ancora da consapevolizzare.

-Ventunesimo secolo-

  • 7. Nel ventunesimo secolo, lavoreremo, per potenziare la diversità di culture, di filosofie, di scienze, di organizzazioni sociali, politiche, economiche, di stili di vita- Tuttavia, ciò verrà fatto, trasmettendo la formazione vissuta secondo cui ognuna nasce dal campo coscienziale olistico-autopoietico, il campo che dà coesione, coerenza. dignità innata a ogni espressione dell’acquisito. La coscienza e la conoscenza olistico-autopoietiche sono il campo che rappresenta l’essere umano e il Pianeta Terra dove vive e in cui si riconosce.

All’essenza, la storia dell’Io-psyché è caratterizzata dal fatto che questi, consciamente o inconsciamente, ha sempre lavorato per vivere e riconoscere se stesso, le proprie origini fino a viversi come un’onda che nasce dall’oceano, ossia dal campo coscienziale olistico-autopoietico. In tale campo, opera il determinismo innato quello della creazione dell’Universi, di cui siamo parte integrante e inscindibile. Dietro i metabisogni del mangiare, bere, respirare, evacuare, congiungersi, dormire, pulsione autopoietica a vivere, operano i principi attivi che hanno saputo creare quegli stessi metabisogni.

Per questo motivo,

la semplice soddisfazione del metabisogno è insufficiente: abbiamo necessità di produrre coscienza e conoscenza olistico-autopoietiche, conoscere noi stessi.

Ciò ci ha fatto divenire maggiormente consapevoli delle nostre azioni, assumendo specifiche responsabilità: come individualità, come esseri umani, come abitanti del pianeta Terra.

Come autonomia, identità, assumiamo l’intenzionalità a essere ricercatori in formazione continua a noi stessi, l’Universi-parte, in tutte le sue manifestazioni.

Riconoscendoci  come unico corpo inscindibile e seguendo l’auto-formazione personale, realizzata in gruppo, non interferendo con l’auto-formazione di nessuno, siamo sicuri di trovare un punto d’incontro, reale fusionale con l’altro, esattamente nella consapevolezza delle funzionalità innate, da cui ognuno si evidenzia. È lo stato di auto-consapevolezza che pone in remissione ogni forma di aggressione all’espressione integrale della vita, dell’intenzionalità e dello sviluppo: nel riconoscimento dello stato di

dignità olistico-autopoietica

che ogni parte-Universi veicola.

Procederemo nella realizzazione di

politiche

simmetriche alla coscienza olistico-autopoietica.

Tale assunzione di responsabilità porrà in remissione l’attuale organizzazione politica e le scelte dei politici. Si creeranno le basi che consentono la realizzazione dell’intenzionalità dell’Io-psyché, delle sue aspirazioni e, quindi, delle comunità.

Attraverso la decrescita applicata al superfluo), si determina la condizione per cui i prodotti e i servizi rispondono ai reali meta-bisogni umani, senza danneggiare le parti-Universi, l’ambiente.

Come fusionalità, esprimere la consapevolezza di essere Universi-parte, per cui ogni forma di violenza è visceralmente vissuta come auto-aggressione, evidenziando la comprensione reciproca, corrisponde al vissuto di parti di se stessi da estendersi alle nazioni, fino all’Universi-parte.

È tale consapevolezza che determinerà le condizioni per questa azione, senza precedenti.

-Coscienza e conoscenza olistico-autopoietici-

  • 8. Siamo consapevoli che il potenziale, esprimibile dall’Io-psyché, è in continua espansione. Tale consapevolezza verrà utilizzata, per porre in remissione stati di identificazione in forme di sottosviluppo dell’Io-psyché che partecipiamo in diverse regioni del Pianeta. La proposta della pedagogia e della psicagogia olistico-autopoietiche, espanderà le facoltà di apprendimento di creatività, di creazione e di auto-consapevolezza dell’Io-psyché, soprattutto dei bambini. Ciò porrà in remissione stati di frustrazione, risentimento, ribellione e le conseguenti reazioni a tali stati. Il vissuto diretto, realizzato al di fuori del piano intellettuale e culturale sarà la base di esperienza viscerale, da cui far emergere la 

costruzione della propria Teoria conseguente il vissuto,

a cui di potranno integrare in-formazioni culturali.

Siamo consapevoli di essere Universi-parte.

Per questo motivo, possiamo riconoscere lo stato unitario tra esser umano, società e natura, soggetti che, di fatto, operano simultaneamente a livello di funzionalità innate, a cui faremo corrispondere l’acquisito.

Tutto ciò potrà

espandere la consapevolezza dell’Universi-pare che vive e riconosce e consapevolizza se stesso.

Siamo la trans-mutazione in azione, la coscienza e la conoscenza olistico-autopoietiche sono un processo innato presente in ogni parte-Universi, in ognuno di noi.

Raggiungendolo attraverso il vissuto diretto ci permetterà di agire alla luce di tale consapevolezza, esprimendo azioni che pensano in modo olistico, planetario il che porrà in remissione lo stato di Io-psyché identificati nella posizione riduzionista, localistica.

La ricaduta nell’azione quotidiana di tale consapevolezza olistico-autopoietica è il compito che ci siamo dati  per questo ventunesimo secolo: l’insegnamento della

scienza della coscienza, della coscienza della scienza e della sua naturale transmutazione: l’ontos-sophos-logos della coscienza e la coscienza dell’ontos-sophos-logos, l’osmosi che cementerà il genere umano del terzo millennio.

CONFERMATO CHE

A.

La formazione vissuta ai

significati-significanti

dell’Universi, di cui siamo

parte integrante e inscindibile

Universi-parte

ci evidenzia che la scienza, le religioni, la spiritualità, la filosofia, la sociologia, la politica, la cultura, la coscienza, si basano su principi attivi olistico–autopoietici non dicotomici, non dualisti, non enantiodromici, bensì unitari indivisi e che, non scindendo il soggetto dall’oggetto, pone in remissione, definitiva, dogmi e visioni settarie, campanilismi, creando, di fatto, forme di coscienza e di conoscenza olistica dello stesso tipo, per cui separazione, scissione, conflitto, violenza, potere non reale tra esseri viventi, sessuofobie, avidità economica (…) tra parti-Universi entrano anch’esse in totale remissione.

B.

Le visoni indicate hanno determinato condizioni di vita, esistenziali, conoscitive che tendono alla completezza, alla reintegrazione con lo stato ecologico, eco-sistemico, non scisso, unitario, di cui, per natura, siamo parte integrante e inscindibile. Incoraggiano, quindi, reintegrazioni funzionali, ecologiche, scientifiche, religiose, spirituali, politiche, filosofiche, culturali, ponendo in remissione auto-referenzialità anche di tipo totalitaristico, dogmatico (…) e orientano verso la transmutazione delle forme di dipendenza, se non di schiavitù. Dato fondamentale

è la remissione dello stato di fede,

appunto perché si assume di andare a conoscere, attraverso il vissuto integrale, l’ente verso cui la si investe, evidenziando così stati di olos-direzionalità, verso la ricerca vissuta continua.

C.

Lo stato di unità di tutto è atomicamente e coscienzialmente legato, di entanglement coscienziale che, direttamente e indirettamente, stiamo evidenziano, ha indotto stati di disidentificazione dal solo sensorio-percettivo (dalla sola manifestazione sensibile), rilevando tendenze alla completezza, sempre più estese sul piano della consapevolezza, dell’esistente complessivo, nonché stati di disidentificazione dal proprio sapere e dalla propria cultura localistici, dalla propria conoscenza soltanto acquisita. Riconoscendosi in tale campo coscienziale olistico-autopoietico unitario, ogni essere umano individua la scaturigine innata di ogni parte-Universi e s’individua, quindi, come Universi-parte. Vivendo tale condizione innata, ha percepito il ritardo auto-formativo dei sintomi, denominati guerra, pulizie etniche, sfruttamento, totalitarismo, discriminazioni tra etnie, tra presunte classi sociali (….).

D.

Essendo rese coese dal riconoscimento vissuto dello stato ecologico innato, dello stato di entanglement coscienziale e fisico dell’Universi, di cui siamo parte, le re-integrazioni tra le diverse identità, di fatto, incrementano la produzione di conoscenza olistico-autopoietica, di avanguardia della consapevolezza raggiungibile dall’Io-psyché.

E.

Tali consapevolezze pongono in essere visioni socio-economiche, politiche, culturali, scientifiche, religiose, spirituali che non hanno necessità di proselitismo, di esportare e di affermare, spesso con forza, stati identificativi: tutto ciò, sempre valutando la con-partecipazione, nel pieno rispetto di quella parte di noi stessi che sono le altre visioni dell’esistenza, della vita. Si vive il modello democratico come anacronistico e, nello stesso modo, le questioni prettamente economiche, trattandosi di

strutture collassanti e riduzioniste dei

significati-significanti innati dell’esistere.

F.

La consapevolezza dell’olistico-autopoietico ci orienta verso la formazione dell’Io-psyché a se stesso, l’Universi-parte e pone in remissione l’intenzionalità a voler estendere ad altri i propri stati di consapevolezza, localistici e temporanei. Si vivono i principi attivi di auto-determinazione-realizzazione-organizzazione, invitando l’Io-psyché all’auto-maieutica in modo che

ognuno possa scoprire, attraverso il vissuto diretto, la

Via che conduce a se stesso, l’Universi-parte.

L’Io-psyché si auto-educherà in base alle prese di consapevolezza che saprà raggiungere e , nello stesso modo, potrà creare la propria bios-etica autopoietica (autocreata) e non religiosa o laica.

G.

La scoperta che tutte le discipline scientifiche e coscienziali-spirituali funzionano simultaneamente, in quanto non scindibili, ci indica un innovativo approccio alla vita, alla reintegrazione dell’Io-soma-autopoiesi in un’unica funzionalità. Divisioni, scissioni tra scienza, coscienza, filosofia, religioni, vanno in remissione e creano i presupposti alla visione olistica. Ci si riconosce come ontos-sophos-logos (essere, saggezza scienza-linguaggio) innati!

H.

Ci si riconosce come parti-Universi, esseri umani, che assumono di essere, consapevolmente, diretta emanazione delle potenze ecologiche, eco-sistemiche dell’Universi-parte e la creazione di tecno-ontos-sophos-logie sostituiranno tecnologie nascenti da visioni dicotomiche, dualiste, riduzioniste. Favorendo modelli di presa di consapevolezza di riconoscimento dell’equilibrio omeostatico dell’Universi, di noi stessi, per cui anche la relazione andrà in remissione e verrà sostituita dalla capacità di creazione simultanea, all’unisono, come in una grande orchestra.

I.

Attraverso l’essere umano olistico-autopoietico, che stiamo costruendo, si sviluppa la conoscenza e la coscienza olistico-autopoietiche, per cui i principi di giustizia e ingiustizia lasciano il posto alla risalita e alla transmutazione di entrambi, per raggiungere il vissuto profondo ecologico di ciò che li genera. Tali conoscenze pongono in remissione stati di alienazione e le eventuali crisi d passaggio sono vissute come opportunità, per formarsi e prendere coscienza di ciò che la crisi genera.

È giunto il momento di divulgare il

Manifesto

della conoscenza e della coscienza

olistico-autopoietiche

auto-consapevoli:

stato raggiungibile attraverso la formazione, vissuta, non intellettuale a se stessi, l’Universi-parte che siamo.

MANIFESTIAMO

I

che la conoscenza e la coscienza sono olistico-autopoietiche: sono dell’Universi-parte, noi stessi. Altresì, che ogni Io-psyché, di fatto, esprime la propria visione della conoscenza olistica, seguendo percorsi a lui/lei funzionali e per lui/lei efficaci, non aderendo ad altro, se non all’esperienza vissuta penetrata, da cui estrapolerà la costruzione della propria teoria conseguente al vissuto;

II

che la conoscenza e la coscienza olistico-autopoietiche veicolano la presa di consapevolezza dell’unità inscindibile dell’Universi, di noi stessi, e che in esso risiedono i principi attivi localistici e non locali, formanti la coscienza olistica che troviamo all’essenza di ogni parte-Universi, di ogni Io-psyché. Da questa consapevolezza, è possibile proseguire i sentieri della conoscenza dell’esistere, lungo i quali si pongono in remissione termini come divino, divinità, dio (…), lasciando il posto alla presa di consapevolezza di stati estesi di coscienza che ogni ricercatore riconoscerà, denominerà, a proprio modo, dopo averli vissuti;

III

che la formazione integrale, vissuta dell’Io-psyché a se stesso, realizzata attraverso l’introspezione, la partecipazione-osservazione, la sperimentazione integrale, la critica co-creatrice quale propulsore della formazione, la ricerca (…), realizzati attraverso la pratica delle autopoiesi olosgrafiche (tecno-ontos-sophos-logie psico-somato-energetiche), da cui estrapolare la Costruzione della Propria Teoria, conseguente il vissuto. È l’azione da cui creare significati-significanti, che costituiscono azioni di ogni Via di conoscenza di se stessi nella consapevolezza che, essendo l’Universi-parte transfinito, anche la formazione, la ricerca sarà dello stesso tipo;

IV

che la Via di conoscenza Sigmasofia ha, come soggetto, il campo coscienziale olistico-autopoietico e l’Io-psyché che esprime: lo strumento da vivere, attraverso cui praticare esperienza e scoprirne l’inscindibilità con l’eco-sistema con tutte le parti-Universi. La pratica operativa, l’olos, dirigerà verso la presa di consapevolezza delle funzionalità dell’Universi, di sui è parte, ponendo in remissione le proiezioni;

V

che dagli innovativi stati di consapevolezza, appena descritti, è nata la

∑igma-logic

o

pensiero Sigmasofico,

che fa

ricadere, consapevolmente la visione unitaria, olistico-autopoietica a sostegno dell’azione quotidiana e del socio-culturale, reintegrando ciò che stati identificativi quali ideologie, dogmi, politiche, religioni, scienze hanno, attraverso il riduzionismo, separato, scisso,

e che tale orientamento veicola verità relativa, da ampliare, da espandere, mantenendo pur sempre l’orientamento olistico che include e integra i necessari momenti funzionali di riduzionismo. Si assume il

principio attivo d’inclusione:

l’altro viene riconosciuto come parte-Universi, micro-strutturalmente e coscienzialmente inscindibile da sé e, di conseguenza, si prende consapevolezza che l’auto-rigenerazione-guarigione, l’auto-determinazione-organizzazione includono quella parte di sé che è l’altro, stato che, se effettivamente raggiunto, pone in remissione la competizione. Tutto si auto-organizza e olos-direziona verso pedagogie-psicagogie auto-formative che utilizzano l’auto-Maieutica che estrapola in-formazioni dalla realtà ecologica innata dell’Universi che siamo, in cui si evidenziano le leggi olistico-autopoietiche di auto-determinazione-realizzazione, auto-organizzazione, omeostatiche, auto-rigenerative-guaritive di conoscenza, da consapevolizzare.


I cinque orientamenti

Si tratta di cinque orientamenti, atti a creare conoscenza vissuta di e in se stessi, riconoscendo l’orientamento individualistico proprio dell’Uno, dell’olos, dell’unità, dell’unico corpo,

dell’Universi-parte transfinito che siamo.

Si evidenzia il modello di conoscenza olistica, nel cui centro è posto l’Universi-parte transfinito, se stessi, per lavorare alla sua tutela e salvaguardia interiore ed esterna: un campo unico inscindibile.

Si è evidenziata la conoscenza olistica che pone in remissione l’antropocosmo, legittimando la visione innovativa di essere

Universi-parte centrici.

Siamo consapevoli che la formazione vissuta a se stessi porrà in remissione la prevalenza dell’organizzazione socio-politico-economica-culturale esistente, in favore di ciò che ri-allineerà con l’ecologico innato, da cui ogni parte-Universi si evidenzia.

Per questo motivo, sta delineandosi un nuovo modello di sviluppo, ispirato e nascente dalla formazione integrale vissuta a se stessi, l’Universi-parte, riconosciuto come soggetto di diritto.

Per divulgare quanto evidenziato nel Manifesto, il ∑ophy International Project desidera elaborare una rete di relazioni con liberi ricercatori, Università, Enti pubblici e privati, Vie di conoscenze scientifiche e coscienziali, italiane e internazionali, con cui realizzare rapporti di collaborazione nel campo della formazione, della ricerca, della pedagogia esistenziale e della didattica, nonché di altre attività, in sintonia con le finalità fondamentali proposte dalla

Via di Conoscenza Sigmasofia.

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