L’approccio olistico-autopoietico alla conoscenza
La mia ricerca pratico-teorica (anche storico-filosofica) sulla coscienza e sull’ecologia, nell’accezione più ampia, le esperienze, vissute integralmente, che mi hanno evidenziato la possibilità di poter
trans-mutare se stessi
in ogni fase dell’esistenza,
mi hanno spinto a coniare i termini
Sigmasofia
e
Io-soma-autopoiesi
ad indicare rispettivamente la Via di conoscenza (il metodo) da me fondata, per realizzare ciò, e
l’unità inscindibile,
formata dalle componenti
psichica (Io-psyché),
corporea (somato)
ed
energetica (campo vitale o autopoiesi),
che costituisce l’essere umano.
Il termine
autopoiesi
deriva dal greco autos che significa se stessi e poiesi che significa creazione, ossia
creato da se stessi:
una della caratteristiche fondamentali della Sigmasofia. Assume anche, in parte, i significati-significanti proposti da Humberto Romesin Maturana (biologo) e Francisco Javier Varela Garcia (biologo) per indicare che la caratteristica fondamentale dell’essere umano, dei sistemi viventi, parti integranti e inscindibili dell’Universi, è la struttura auto-organizzata a mantenere e rigenerare, nel tempo, la propria unità e la propria autonomia, tramite propri processi innati che determinano la funzionalità complessiva del sistema Universi.
Autopoiesi
è, inoltre, il nome dato alla pratica operativa del metodo Sigmasofia. Le
Autopoiesi olosgrafiche
sono, infatti,
le innovative e nuove tecniche
di consapevolizzazione dell’esistente
la storia e l’epistemologia dei nuovi conii Sigmasofia e Io-somato-autopoiesi dimostrano la loro inscindibilità, per cui proporrò la visione unitaria della
Sigmasofia
Io-somato-autopoietica
esattamente per come l’ho riconosciuta in trent’anni di sperimentazioni.
Entriamo.
Che cosa è la Sigmasofia Io-somato-autopoietica?
Per spiegare tale conio è necessario con-partecipare il concetto di
sommatoria più proprietà emergente
simboleggiate dal lemma
– ∑ –
∑igma
ossia la somma e la conseguente estrapolazione della sintesi dei significati essenziali (proprietà emergente) delle esperienze vissute, nonché di quelle scientifiche e filosofico-coscienziali maggiormente significative, d’avanguardia. Poiché il termine sofia sta ad indicare la saggezza, di conseguenza si ottiene che la
Sigmasofia è la saggezza derivante dalla presa di
consapevolezza dei significati essenziali, della proprietà emergente
derivante dalla sommatoria
delle proprie esperienze e conoscenze.
La pratica vissuta ci ha fatto prendere coscienza di alcuni stati dell’essere
l’ontos
da cui si evidenzia
saggezza
sophos,
ma anche
linguaggio, scienza
logos.
da qui, la necessità di indicare con il termine
Io-ontos-sophos-logia
la naturale trans-mutazione della psicologia.
Il metodo Sigmasofia si avvale di numerosi nuovi termini che sono scaturiti dalla necessità di rendere semplici e di sintetizzare processi, in realtà soltanto da vivere e per questo
difficilmente traducibili in parole.
Ciononostante ho cercato di trovare termini che meglio si avvicinassero al vissuto, utilizzando, talvolta, l’etimologia greca, poiché, spesso, più si addiceva al concetto da descrivere. È quindi necessario, prima di addentrarsi nei vari argomenti proposti, conoscere questo
innovativo
linguaggio olistico-autopoietico,
la cui spiegazione darà già delle indicazioni sui concetti fondamentali della Sigmasofia.
Accennavo precedentemente che la
Sigmasofia può permettere la
trans-mutazione
(trasformazione)
di se stessi.
Poiché ciò può avvenire necessariamente mediante la
formazione vissuta a se stessi,
ossia mediante un lavoro di conoscenza (per la Sigmasofia essenzialmente pratico e mai soltanto nozionistico) della totalità delle proprie componenti, sia acquisite che innate, in tutte e loro manifestazioni sui piani
istintivo, emozionale, psichico, relazionale, somatico ed
energetico-autopoietico, non locale.
durante la pratica formativa, utilizziamo il termine
trans-mutazione,
trans significa attraverso,
ad indicare quindi, che la
mutazione di ogni stato Io-somato-autopoietico
può avvenire mediante questo percorso, il più delle volte
duro e lungo, all’interno di se stessi.
La Sigmasofia ha inoltre sperimentato interiormente ciò che la fisica ha scoperto, ossia
che tutto è atomicamente legato,
cioè
ogni componente dell’esistente in realtà
non è separata dalle altre,
così come i nostri sensi ordinari invece sembrano percepire. La Sigmasofia aggiunge che
tutto è atomicamente e coscienzialmente legato,
poiché il campo coscienziale, ossia la funzionalità innata che permette di prendere coscienza e di consapevolizzare l’esistente è insita nell’atomo stesso, ed è quindi, per
entanglement fisico e coscienziale,
presente nell’Universo.
Tuttavia sarebbe più preciso parlare di
Universi,
poiché come anche la Fisica ha riconosciuto, ne esistono più di uno, ma, se
tutto è legato,
si può tranquillamente parlare di
un unico campo esistente,
che la Sigmasofia indica con il nuovo termine,
Universi-parte.
Ne deriva, quindi, che l’essere umano non soltanto è considerato Io-soma-autopoiesi ma, essendo lui stesso atomicamente e coscienzialmente legato al resto dell’esistente, può essere legittimamente indicato come
parte-Universi,
così come ogni manifestazione esistente, gli animali, le piante, i minerali, (…). Tale termine sta ad indicare quindi l’evidenziazione della parte (l’essere umano, la pianta, l’animale ecc.) da questo stato di non separazione delle cose, anche se i nostri sensi, se non potenziati e allenati in tal senso, la percepiscono, proiettivamente, come un insieme di enti separati.
Il metodo Sigmasofia fornisce gli strumenti operativi (autopoiesi olosgrafiche denominate anche tecno-ontos-sophos-logie), affinché il ricercatore sviluppi la propria
mitopoiesi autopoietica.
Tale termine deriva dal greco ed è composto dalle parole
mito
narrazione vissuta delle proprie gesta
e
poiesi
creazione,
Viene utilizzato in Psicologia per indicare la ricostruzione e la creazione della propria storia personale, in base al lavoro analitico svolto si di sé. In Sigmasofia viene utilizzata la stessa accezione con l’estensione alle prese di consapevolezza vissute, raggiunte della componente olistico-autopoietica (energetica). L’approfondimento della conoscenza di se stessi avviene, quindi,
da una parte
- con l’indagine, vissuta, della propria componente acquisita, ossia tutto ciò che rientra nella sfera percepibile, sperimentabile, immediata: la propria storia personale, costituita, appunto, dalle varie esperienze acquisite, i contenuti delle varie emozioni e istinti: la rabbia, la gioia, il dolore, la paura, (…) e le proprie modalità relazionali con se stessi e con l’altro,
dall’altra parte
- con l’indagine della componente autopoietica innata, ossia ciò che crea l’esistente, al di là del contenuto, del luogo (coscienziale o fisico), ovvero l‘Universi-parte da cui scaturisce l’esistente in tutte le sue manifestazioni: sensibili e sovrasensibili, locali e non locali.
- Per sensibili e locali s’intende la sfera che ricade nel percepibile ordinario, per esempio la gioia o il dolore nel luogo coscienziale, la sedia o il tavolo nel luogo fisico,
- Per sovrasensibili e non locali, s’intende evidenziare la sfera non direttamente percepibile dai sensi ordinari ma comunque esistente, o meglio evidenziante la materia (secondo l’esempio fatto prima: l’autopoiesi, ossia il campo coscienziale di cui quello elettrodebole, elettromagnetico, atomico-nucleare, gravittazionale, morfo-genetico, gli atomi, le cellule, le molecole ecc. sono la densificazione) e quindi il corpo che proverà la gioia o il dolore o l’aggregazione di particelle che costituirà la sedia o il tavolo) e che quindi è anche non localistica perché si evidenzia dal
Tutto è atomicamente e coscienzialmente legato che è
l’Universi di cui siamo parte integrante e inscindibile
L’insieme di narrazioni mitopoietiche
nasce quindi dal vissuto
ed è in continua trans-mutazione via via che il ricercatore sperimenta, pratica. La
trans-mutazione mitopoietica
costituisce il
patrimonio fondativo di ogni ricercatore,
di ogni parte-Universi.
Ciò è sempre in riferimento all’innato e simultaneamente all’acquisito, che formano un campo unico. La pratica integrale, realizzata al di fuori del linguaggio verbale, evidenzia ad esempio il
∑igma (sommatoria più proprietà emergente) del cervello
enterico-viscerale con quello cerebrale e con quello
core-ceerebrale (del petto-cuore)
ed ancora con la
coscienza-intelligenza della cellula e dell’atomo,
che esprimono
facoltà autopoietiche innate
(di auto-creazione)
che
auto-rigenerano-auto-guariscono,
differenziano e orientano verso
l’auto-realizzazione-detrminazione
e che ho sintetizzato nel termine,
Kraino
che significa
io compio,
uno degli ingredienti fondamentali, del
principio attivo innato di auto-organizzazione
dell’Universi-parte, se stessi.
Si può quindi affermare che la
Sigmasofia, nel senso e nei significati indicati, ossia la
sommatoria più proprietà emergente delle esperienze praticate
e consapevolizzate, da cui scaturisce la propria identità o
funzione Ysi
è sempre esistita.
Sono sempre esistiti parti-Universi,
esseri umani integrali, olistico-autopoietici,
che hanno saputo estendere la propria
consapevolezza alla non località.
ossia a stati di
intenzionalità esistenziale consapevole,
fondante la loro azione.
Molti evidenziano di non essere consapevoli della loro stessa scaturigine, della loro
essenza olistico-autopoietica innata,
non localistica e locale,
per questi motivi si propone
l’epistemologia autopoietica,
ossia le condizioni, le technè, le tecno-ontos-sophos-logie, attraverso cui si può raggiungere
conoscenza olistico-autopoietica.
La manifestazione sensorio-percettiva della parte-Universi (elettromagnetica) si evidenzia da funzionalità olistico-autopoietiche innate (forza elettrodebole, non localistica) tanto che tutto l’esistente è, di fatto,
Io-somato-autopoietico.
In questo l’estensione della Sigmasofia
dalla
parte-Universi
(essere umano)
a
l’Universi-parte transfinito (mai finito) che siamo.
Non vi è parte-Universi che, per così dire, si limiti alla sola sfera materiale, fisica, distinguendosi da quella coscienziale e olistico-autopoietica,
sono un campo unico, inscindibile e funzionano
simultaneamente, sempre.
Se tutto è parte integrante e inscindibile, di tutto l’esistente,
ogni manifestazione, ogni atto lo è.
di qui l’individuazione che molte discipline quali la musica, la danza, il canto, l’art, le scienze, le pratiche operative, in definitiva l’azione, sono
isonomia
olistico-autopoietica,
ciò che è dalla parte-Universi è dell’Universi-parte e viceversa.
Si evidenza altresì
l’azione bios-etica auto-realizzante,
ossia un’azione che tenga conto dei principi attivi innati che vediamo per esempio all’opera negli
automatismi olistico-autopoietici di un feto mentre si auto-crea,
differenzia e sviluppa.
Tale pulsione non ha tecnicamente necessità di produrre patologia, processo che si evidenzia quando il
naturale free-flow (flusso libero) olistico-autopoietico innato
viene ostacolato.
Questo potenziale innato coincide con
l’ordine implicito dell’Universi-parte
ossia con ciò che ho denominato,
campo coscienziale olistico-autopoietico-Io-psyché
che, riconosciuto attraverso il vissuto diretto, integralmente, produce
omeostasi
olistico-autopoietica,
equilibrio armonico funzionale continuo
durante le fasi di auto-trans-mutazione auto-formativa.
In sostanza, il
principio attivo omeostatico, auto-regola le funzionalità innate
dell’Universi-parte, noi stessi,
ha, quindi, caratteristiche
olos-presenti,
in quanto presente e potenziale in qualunque luogo.
L’auto-individuazione Sigmasofica
coincide con l’Universi-parte trans-finito,
esattamente quando l’Io-psyché del ricercatore evidenzia, consapevolmente, i principi attivi dell’Universi nella parte
(attraverso l’azione della parte che risale e consapevolizza l’Universi).
Il campo coscienziale olistico-autopoietico-Io-psyché
è il motore che
evidenzia e in-forma le microstrutture,
è, infatti, il campo da cui si evidenziano per
annichilazione-densificazione olistico-autopoietica
le forze
eletrtodebole,
elettromagnetica,
atomico-nucleare,
gravitazionale
nonché quella
morfo-genetica,
per questo motivo, in Sigmasofia, viene anche denominato
campo M.A.C.
(Morfo-Atomico-Coscienziale).
Si tratta del processo innato che evidenzia e ri-evidenzia continuamente, trans-finitamente, la morfologia e le in-formazioni delle parti-Universi.
I principi attivi non locali, innati, costituenti il
campo coscienziale olistico-autopoietico-Io-psyché,
sono sperimentati e studiati in Sigmasofia attraverso il
Progeto Genomaa Coscienziale
(il DNA Coscienziale)
L’Io-psyché deve
formarsi a se stesso
e vivere i principi locali e no localistici, innati, da cui è composto e di cui è evidenza, per far questo è necessario accettare e incondizionatamente
risalire e trans-mutare ogni ostacolatore da lui stesso prodotto,
per auto-riconoscersi qual realmente è,
Maieuta sigmasofico
o
Agathoi Iatroi Sigmasofico.
l’essere amante dei significati-significanti dell’ontos-sophos-logos-olos-Kraino vissuti e riconosciuti (attraverso le autopoiesi olosgrafiche), all’essenza della vita-autopoiesi,
del campo coscienziale olistico-autopoietico-Io-psyché
dell’Universi-parte, se stessi.